Credo proprio di essere uno dei pochi ad aver apprezzato il film "Hulk" diretto da Ang Lee. Da più parti mi è stato detto che fosse noioso e troppo "intellettuale", mentre a me è piaciuto sotto tutti i punti di vista. Ho gradito l'approccio "psicologico", figlio delle origini dell'eroe e della sua lunga sequenza di storie a fumeti scritte dal grande Peter David, ed il trattamento cinematografico in generale. Anche le famigerate riprese con "montaggio a vignette" secondo me sono funzionali e ben inserite nel contesto del film, oltre ad essere un voluto ed apprezzabile omaggio del regista ai natali fumettistici del "Gigante di Giada" creato da Stan Lee e Jack Kirby. Dopo aver promosso il primo capitolo e in quanto "vero credente", dunque, non potevo esimermi dall'andare al cinema, insieme ad un manipolo di nerdacci composto da Alessio, Carlo e Leonardo, per vederne il sequel... che poi in realtà non è nemmeno un vero seguito, ma andiamo con ordine...
"L'incredibile Hulk", uscito nelle sale da un paio di settimane, è la seconda produzione diretta dei Marvel Studios dopo "Iron Man" e si stacca volutamente e chiaramente dal suo quasi omonimo predecessore. Ce ne si accorge subito, sin dai titoli di testa, in cui vengono mostrate in maniera molto interessante le origini del personaggio e la sua prima trasformazione. Ma questa "nascita" è diversa da quella del primo film, a dare immediatamente il senso del distacco dalla precedente pellicola. Si tratta, piuttosto, di un remake funzionale delle origini mostrate nella vecchia serie televisiva "The Incredible Hulk", da cui il film non ha dunque mutuato solo il titolo. Il parallelo parte proprio con la narrazione delle origini, che strizza chiaramente l'occhio ai fan del serial per elementi e inquadrature, ma prosegue poi con l'utilizzo del tema musicale e la sostanza del film più in generale. Così come accadeva in TV al Bruce Banner interpretato da Bill Bixby, anche in questa nuova versione su celluloide il tormentato personaggio, che questa volta ha le fattezze del grande Edward Norton, è visto come un uomo in fuga. Ha deciso di allontanarsi dal suo mondo e dai suoi cari per evitare di metterli in pericolo e ora vaga per il pianeta pur di sfuggire all'esercito degli Stati Uniti, mentre impara a controllare i suoi stati d'animo e prova a liberarsi della sua maledizione. All'inizio del film troviamo Banner in Brasile, ma l'ex scenziato che nasconde in sè i segreti dell'energia Gamma viene presto stanato dalle forze militari USA comandate dal Generale Thaddeus "Thunderbolt" Ross (William Hurt) ed inizia così... con una splendida sequenza di inseguimento a piedi in una favelas... il suo viaggio di ritorno verso New York, per ritrovare la sua amata Betty Ross (Liv Tyler) e sottoporsi ad una cura. Ma incrocerà il suo cammino con quello del micidiale Emil Blonsky (Tim Roth), abbagliato dalla forza di Hulk e disposto a tutto pur di ottenere un potere grande quanto il suo.
Alla fine della visione, la pellicola diretta da Louis Leterrier mi ha lasciato davvero soddisfatto, dandomi proprio quello che speravo e che mi aspettavo. Quasi due ore di azione e avventura, con una trama semplice, ma al tempo stesso molto solida, che permette al regista di farci conoscere i personaggi e di mostrarci come interagiscano fra loro, senza mai dimenticare che al centro della scena c'è comunque un mostro verde di due metri e mezzo che "più si arrabbia, più diventa forte". Gli effetti speciali sono ottimi e riescono a creare un Hulk convincente e "realistico", che assomiglia quasi un un gorilla umanoide, muovendosi e spostandosi in molte situazioni proprio come farebbe un enorme primate che cammini eretto. Anche le scene di lotta sono tutte davvero spettacolari e regalano alcuni momenti indimenticabili, specialmente il primo scontro fra Hulk e Blonsky "potenziato" (da un certo siero...), un condensato di adrenalina e dinamismo, che ti mostro anche nel video più in basso. Insieme a questa, le scene che mi hanno emozionato di più sono state altre due. L'incontro fra Betty e Hulk in una grotta, sotto una pioggia tremenda e con il "mostro / bambino" che sfoga la sua rabbia e la sua frustrazione contro la tempesta. Ed il lancio di Banner dall'elicottero, per scatenare la bestia rinchiusa dentro di se e combattere contro il sanguinario Abominio. Entrambe hanno prestigiose origini fumettistiche: se la prima richiama proprio le origini dell'eroe, la seconda si riferisce alla sua più recente interpretazione in chiave "definitiva" sulle pagine della geniale serie "Ultimates" di Mark Millar e Bryan Hitch.
Da segnalare le divertenti apparizioni speciali del mitico Stan Lee e di Lou Ferrigno, il culturista che nel serial TV veniva dipinto di verde per interpretare Hulk, oltre che l'inserimento del defunto Bill Bixby, che appare in un programma televisivo visto da Banner mentre è ancora in Brasile. Senza dimenticarsi, naturalmente, di tutte quelle chicche da "Marvel zombie" che infarciscono la pellicola. La citazione di Nick Fury e del Dottor Samson, gli accenni al progetto del "super soldato", ma specialmente il fugace arrivo sul finale di Tony Stark, interpretato proprio da Robert Downey Jr, dunque davvero lo stesso di "Iron Man". Inoltre sembra proprio che sia stata stata tagliata all'ultimo momento, in fase di montaggio, una scena che avrebbe dovuto mostrare l'incontro fra Hulk e Capitan America... Ma si dice la ritroveremo fra i contenuti extra della prossima edizione del film in DVD... Il Marvel Universe sul grande schermo, comunque, continua a crescere e potrebbe addirittura rivoluzionare il modo di fare e pensare un certo tipo di cinema block-buster: i Vendicatori e la continuity stanno arrivando... Hollywood, preparati a cambiare...
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