giovedì 24 gennaio 2008

Tour de France...

Domani mattina partirò per la Francia. Il mio volo atterrerà a Parigi, poi dritto in stazione a salire sul primo TGV diretto verso Angouleme, per affrontare il Festival International de la bd, iniziato già questa mattina. Lì incontrerò il resto della squadra Panini Comics, provenienti da Modena, Nizza a Parigi. Il giorno dopo inizierò il mio "lavoro sul campo", dato che avrò l'opportunità di accompagnare e "coccolare" i prestigiosi ospiti che questo anno incontreranno i loro tantissimi fan al nostro stand e i vari giornalisti nell'accogliente back stage del nostro spazio. Autori del calibro di Adi Granov, Chris Claremont, Gabriele Dell'Otto, LEE Hyeon-sook, Niko Henrichon, Philippe Briones, Riccardo Burchielli e Richard Isanove, che ci onorano con la loro presenza e hanno realizzato per noi una serie di prodotti speciali, confezionati dal sottoscritto (con tanto amore!) appositamente per quella che è unanimemente considerata come la convention sui fumetti più importante d'Europa. Spero proprio che tutto andrà bene, ma... comunque sia... già la resa finale di tutto questo materiale mi riempie di orgoglio e di soddisfazione, dato che si tratta del frutto di tante ore di duro impegno e passione applicata :-)

Il Marvel mega poster 2008 by Gabriele Dell'Otto

Ma il mio "Tour de France" datato 2008 non si ferma ad Angouleme. Nei giorni subito successivi al Festival, infatti, accompagnerò Mr. Granov e Gabriele per due signing session in altrettanti negozi della prestigiosa catena Album. Lunedi 28, infatti, ci recheremo a Limoges, mentre Martedi 29 saremo a Parigi. Poi probabilmente farò un salto anche a Valence, per trovare la mia amica Sophie ed il suo compagno Charles, ma specialmente per conoscere la giovane abitante del pianeta Terra di nome Methilde (accenti non compresi nel prezzo) che sembra essersi stabilita a casa loro.

Dopodichè... tornerò in Italia... come... quando... questo ancora non si sa... Così come non so se nel frattempo riuscirò ad aggiornare il blog. Oggi mi hanno comunicato la possibilità di scrocc... ehm... usufruire della connessione wireless proveniente dallo stand SOLEIL, ma il laptop in questo lungo tour sarebbe davvero di peso... Comunque, non si può mai dire. Di certo al mio ritorno scatterà un dettagliato resoconto dell'avventura in terra francofona... che è anche la mia vera "prova del fuoco" in quanto a dimestichezza con la lingua del posto... ce la posso fare, ce la posso fare (sì, sì... in fondo l'importante è crederci...). Ma per tutti quelli che non hanno voglia di sperare troppo nel mio ritorno in patria, basta collegarsi al canale del Festival di Angouleme su YouTube per restare costantemente aggiornati sul Festival, attraverso video come quello che vi mostro di seguito. A bientot!

lunedì 21 gennaio 2008

This right here is history in the making

Qualche settimana fa, discutendone con l'editor del progetto, ho ventilato una possibile soluzione grafica per la retro copertina di una prossima autoproduzione legata all'universo degli X-Men che noi di Panini Comics faremo uscire ad Aprile sul mercato francese. Probabilmente la mia proposta è troppo "ardita" e fuori dagli standard, dunque non sarà accettata e dovremo virare su qualcosa di più convenzionale. Ma non è questo il punto. Il punto è che... pensando successivamente all'idea, ho iniziato a chiedermi da dove fossi andato a pescarla. Non è stata il frutto di una attenta riflessione, come mi succede di solito, ma un vero "fulmine a ciel sereno". Per quanto è venuta fuori alla svelta, doveva essere già sepolta dentro la mia memoria, in quel pezzetto del cervello in cui incamero e conservo... per poi rielaborarli al momento del bisogno... tutti gli stimoli esterni, che questi provengano dalla vita di tutti i giorni dalla lettura, dal cinema, dalla musica, dalla Rete o dalla TV. Dunque ho iniziato a scavare e solo pochi minuti fa ho raggiunto, quasi per caso, "il forziere" in cui è custodito questo ricordo.

La "folgorazione" è arrivata portando a galla il video di "Through The Wire", un pezzo del rapper e produttore hip-hop americano Kanye West. Me ne sono innamorato sin da quando l'ho visto la prima volta su MTV. D'altronde succede sempre così, nei colpi di fulmine. C'è una bacheca. Nella tipica tendenza universitaria (che mi trovavo a vivere all'uscita del videoclip), su questa sono esposte... con estremo orgoglio e il supporto di colorate puntine... delle vere e proprie "istantanee di vita": fotografie, flyers di serate, volantini, stickers, ritagli, articoli di giornale... Le piccole cose importanti della propria vita messe in mostra. Un pò come accade su questo e tantissimi altri blog. Ma nel video, diretto da Coodie e Chike, tutto prende vita. La camera si muove dall'alto a riprendere la bacheca. L'inquadratura è molto stretta e non ci permette di avere un quadro di insieme sino agli ultimi secondi. I movimenti sono secchi e gli zoom improvvisi, rendendo dinamici anche gli elementi inanimati. Le fotografie, invece, all'improvviso si trasformano e rinascono, trasformandosi in estratti video. Una volta inquadrata, ogni immagine congelata nel tempo si anima e ci racconta la sua storia. E tutte queste storie messe insieme fanno un pezzo di vita, un importante capitolo della sua esistenza che Kanye West ci racconta con parole, sonoro e immagini...



Il testo originale di "Through The Wire" by Kanye West

Oltre allo splendido video, "Through The Wire" mi piace anche per musica e testi, legati a filo doppio con la particolare vicenda che li ha generati. Dal punto di vista musicale, il campione di "Through the Fire" della grande Chaka Khan garantisce al pezzo grande orecchiabilità e una traccia precisa. Il beat è sostanzioso, ma al tempo stesso "nice", nel tipico stile di West. Il testo non parla di donne, dollari facili, macchinoni, ville o sparatorie. Racconta una storia precisa e decisamente autobiografica. Nel 2002 West avrebbe dovuto debuttare col suo primo album, ma il rapper fu coinvolto in un incidente automobilistico quasi mortale, in cui si provocò anche la rottura della mascella in tre punti. Dopo sole due settimane, molto al di là di qualsiasi ottimistica previsione scientifica e a dispetto del divieto dei medici, West si recò in studio per registrare... con la mascella rotta... la canzone che aveva scritto nel frattempo. Indovina un pò? Si trattava proprio di "Trought The Wire"...

"I must gotta angel, 'cause look how death missed his ass [...] And I still wont grow up, I'm a grown ass kid. Swear I should be locked up for stupid shit that I did. But I'm a champion, so I turned tragedy to triumph, make music that's fire, spit my soul through the wire".

sabato 19 gennaio 2008

Fearless in L.A.

E' strano quando scopro qualcosa che secondo me è geniale, per poi accorgermi che il resto dell'umanità non la pensa affatto come me.

E' proprio questo il caso di "Boomtown", una serie televisiva creata da Graham Yost che adoro, ma che ha avuto un destino a dir poco sfortunato. Il pubblico statunitense non l'ha affatto capita e apprezzata, dunque la NBC ha prima interrotto la stagione 1 al diciottesimo episodio (sui 22 ipotizzabili), poi ha provato a "rilanciare" la serie, con una stagione 2 in cui le caratteristiche che rendevano il serial così unico e speciale sono state edulcorate, per provare a farlo diventare un prodotto più "di massa". Risultato? Questa seconda stagione è andata peggio della precedente ed è stata chiusa prima del termine... dopo solo 6 episodi. E a "Boomtown" e ai suoi appassionati le cose non sono andate meglio addirittura nemmeno in formato home video. Se esiste un cofanetto DVD con la raccolta completa di season 1, infatti, è impossibile trovare le sei puntate di season 2. Solo in Francia (popolo dai gusti evidentemente raffinati) è stato distribuito un box "Boomtown complet" con tutti i 24 episodi.

Cosa mi piace a tal punto di "Boomtown" da farmelo definire geniale?


Innanzitutto la particolare tecnica narrativa. La serie è un polizesco ambientato a Los Angeles e in ogni puntata viene mostrato un caso diverso, analizzato... come un perfetto meccanismo ad orologeria... attraverso la percezione che i vari protagonisti hanno degli stessi momenti. Ciascuno di loro... che sia un poliziotto, un criminale, un avvocato o un infermiere... nel corso della puntata "cede il testimone" a un altro personaggio e la vicenda si completa attraverso i vari punti di vista differenti sui medesimi fatti, a mostrare (e anche a dimostrare) che le vite degli uomini sono sempre strettamente connesse fra loro. Il tutto viene gestito in maniera sapiente, con un montaggio raffinato e puntuale e una sceneggiatura solida e ben calibrata, capaci di sviluppare la trama senza confusione, anche quando si avventurano nella narrazione non cronologica delle singole prospettive, che vanno inevitabilmente a intersecarsi e sovrapporsi. Una cura maniacale, ad esempio, è dedicata agli elementi che fanno da "trait d'union" fra i piani temporali differenti e che permettono allo spettatore di ricollocare immediatamente tutto al posto giusto. In questo compito grande rilievo assumono anche le scelte funzionali ed eleganti fatte in materia di fotografia, con l'uso di luci, filtri e tonalità che assurgono anche al ruolo di elementi narrativi, non "semplicemente" visivi.

Serial TV: Boomtown by Graham Yost

Come accade in molti dei miei polizieschi preferiti, poi, "Boomtown" e le vite dei suoi protagonisti sono fortemente legate alla città in cui agiscono, ovvero Los Angeles. E la "città degli angeli" è ritratta molto bene. Esce fuori dal serial in maniera prepotente, con le sue strade, le sue case, la sua storia, il suo stile di vita e le sue contraddizioni. "Boomtown" non è semplicemente ambientata a LA. "Boomtown" è LA.

La caratterizzazione dei personaggi, infine, è talmente forte e delineata da creare figure davvero tridimensionali. Alcune spiccano rispetto ad altre, ma il cast è vasto e anche i comprimari delle singole puntate vengono analizzati nel profondo e resi credibili. Li vediamo interagire fra loro nei casi, ma scopriamo anche il loro lato più intimo e vero, li seguiamo nel privato delle loro esistenze, assistendo da una posizione privilegiata a vicende che hanno caratterizzato il loro passato e condizionano ancora oggi la loro vita. Ma li vediamo anche evolversi nel corso della storia, seguiamo la loro crescita e l'accumularsi di esperienze, che ne fanno di giorno in giorno persone / personaggi nuovi, sempre più ricchi e maturi. Sul podio delle mie preferenze personali salgono sicuramente tre caratteri...
3) David McNorris (interpretato da
Neal McDonough), un procuratore distrettuale in apparenza senza scrupoli e assetato di potere. Un corruttore, un traditore, un alcolizzato... probabilmente il personaggio che compie la parabola di crescita più interessante.
2) Joel Stevens (a cui Donnie Wahlberg ha prestato il volto), il detective "senza macchia e senza paura", il boy scout costretto a lottare anche a casa, dopo aver terminato il turno in centrale, di fronte a un dramma familiare che ha lasciato pesanti conseguenze nella sua vita di coppia.
1) Bobby Smith (interpretato da
Mykelti Williamson), o meglio... Fearless, come viene chiamato da tutti, un uomo capace di guardare dentro di se e di essere davvero libero. Come chiunque di noi, ha tanti demoni ancora da sconfiggere, ma ha intenzione di fissarli dritti negli occhi, non ha più voglia di nascondersi o scappare. Ed è anche il miglior tiratore di L.A.

Accetta un consiglio spassionato: se non hai ancora visto "Boomtown", devi rimediare prima possibile. E nel frattempo gustati anche l'opening della prima stagione, che sintetizza bene le atmosfere e le ambizioni del serial, permettendo anche di ascoltarne il bellissimo tema musicale...


giovedì 17 gennaio 2008

Deus Ex Machina

Leggo fumetti da 20 anni. Scrivo articoli sui fumetti da 17 anni. Realizzo sceneggiature per fumetti da 14 anni. Lavoro nel mondo dei fumetti da 4 anni. Ma da qualche mese a questa parte, ho davvero esagerato... Grazie ad Alessio Trippetta e al suo blog, infatti, sono addirittura diventato un personaggio dei fumetti! Alessio è un giovane e valente grafico di Panini Comics, che si è presto trasformato da collega in amico e con cui condivido molti momenti allegri. Nel suo "Diario a fumetti"... che aggiorna con una (non) puntualità scandalosa (per usare un termine che gli sta caro)... racconta le sue giornate e le sue emozioni. Davvero una bella idea, che è anche supportata da un tratto essenziale e scelte stilistiche molto narrative. Domenica 4 Novembre, di ritorno dalla fiera dei comics di Lucca, anche io ho fatto il mio esordio ufficiale nella versione a fumetti del mondo di Alessio e ho proseguito a fare da guest star anche nelle seguenti tavole...

Versione autista (Domenica 4 Novembre)
Versione Spider-Mat (Martedi 13 Novembre)
Versione "coordinatore aka Mr. Simpatia" (Martedi 15 Gennaio)
PS: di ogni versione, sarà presto ordinabile tramite Previews una action figures realizzata dalla "Bob McFarloc cazzate & affini".
PPS: Alessio, ma se vuoi essere un vero manager... mi devi disegnare più bello! :-)
PPPS: Stan, perdonami! E' vero, nell'ultima tavola indosso la t-shirt del Green Lantern Corps, ma è la mia unica scappatella con la Distinta Concorrenza (un superumano col potere di creare tutto ciò che riesce a immaginare... è impossibile non amarlo...). Comunque domani, dopo essere stato scoperto, mi auto-fustigherò in sala mensa e mi punirò iniziando a seguire lo stretto regime alimentare imposto dalla famosa "dieta Raggioli".

martedì 15 gennaio 2008

I'll be back

E' ancora lontano. Ma sembra un essere umano, di sesso maschile. La sua figura imponente e statuaria si confonde ancora con l'orizzonte. Avanza lento, ma inarrestabile. Nulla può intromettersi fra lui e il suo obiettivo. Procede secondo una linea retta, incurante di tutto ciò che incontra. Qualunque cosa ostacoli il suo cammino, è distrutta. Chiunque tenti di rallentare la sua marcia, viene eliminato. I movimenti sono impetuosi e decisi, ma è sgraziato. Il suo incedere non ha nulla di fluido e armonioso. Si muove a scatti, in maniera "forzata" e artificiosa. E' palese, lo si riesce a sentire, anche se non lo si percepisce a occhio nudo.
Adesso si è avvicinato. Però non è possibileincrociare il suo sguardo, gli occhiali neri a specchio che indossa lo impediscono. Ma quando viene investito da un autobus... senza battere ciglio... e gli occhiali vengono sbalzati in aria insieme al mezzo di locomozione... allora l'incredulità si trasforma in un'improvvisa certezza. Non sbatte mai le palpebre. E nei suoi occhi non c'è nulla di vivo. Le sue pupille si muovono a seconda delle esigenze, ma sono fredde, come solo quelle di un oggetto inanimato saprebbero essere. Nessuna emozione traspare. Non è umano.
Ormai è a pochi metri. E ha improvvisamente imbracciato un fucile a pompa idraulica. Lo scontro con il bus, da cui sembrava essere uscito totalmente illeso, in realtà gli ha provocato una lieve ferita sulla gamba sinistra. Ne escono cavi e schede. Non ci sono più dubbi. E' un Terminator. Ed è tornato.

Serial TV: Terminator - The Sarah Connor Chronicles
Ebbene sì... Domenica 13 Gennaio, la saga di Terminator è nuovamente apparsa sullo schermo, questa volta su quello piccolo della TV, dato che il canale FOX ha mandato in onda il primo episodio di "Terminator: The Sarah Connor Chronicles", una nuova serie televisiva in 12 episodi ambientata a cavallo fra il secondo e il terzo film, quando Sarah Connor e suo figlio John, futuro paladino della resistenza umana contro le macchine, credono ancora di aver cambiato il futuro. Pur speranzosi di essere riusciti a eliminare la minaccia di Skynet, i due protagonisti sono comunque ancora in fuga dal resto del mondo, perchè... "nessuno è mai al sicuro".
Ho già avuto l'opportunità di vedere il pilot del serial e mi sembra davvero un ottimo inizio. Le atmosfere che hanno affascinato i fans dei film sono riproposte in maniera intrigante, ben adattate ai tempi e ai ritmi del mezzo televisivo. Il fascino dei cult movies resta tutto, così come la caratterizzazione dei personaggi, che riesce a presentarceli in maniera credibile e coerente con le con le loro controparti cinematografiche. La prima puntata è dinamica, avvincente e piena di colpi di scena. Si difendono bene anche gli effetti speciali e per fortuna i Terminator (ebbene sì... ce n'è più di uno... e uno di loro è interpretato dalla splendida Summer Glau) sono convincenti. Thomas Dekker sembra una buona scelta per interpretare John Connor e Lena Headey... non dico che per lei sarà facile sostituire Linda Hamilton nei panni della tostissima Sarah, ma, da quel pò che ho visto finora, l'attrice inglese sembra proprio avere tutte le carte in regole quantomeno per affiancare il suo predecessore.

Da sottolineare anche la "fortuna" di questa serie, che io già spero sia solo la prima di una serie di stagioni. Pronta già da qualche tempo, esce negli States in un periodo in cui lo sciopero degli sceneggiatori sta bloccando qualsiasi nuova produzione e dunque c'è molta "fame" di vere novità. I 18 milioni di spettatori che hanno visto la puntata pilota ne sono la dimostrazione concreta. Personalmente attendevo da tempo questo esordio e... prima di essere così positivamente impressionato dal risultato finale (spero arrivi presto in edizione italiana)... mi sono dilettato a raccogliere TUTTI i teaser, i trailer e i filmati ufficiali di presentazione distribuiti su YouTube e ho pensato di condividerli con te nella playlist quì di seguito: clicca su play ed entra nell'affascinante mondo delle cronache di Sarah Connor...



PS: i 3 film della saga cinematografica dovrebbero diventare 4 già nel 2009, con l'uscita del nuovo capitolo Terminator Salvation: The Future Begins. Sembra che potrebbero addirittura arrivare presto a quota 6. Ci sono anche serie possibilità che il massiccio Vin Diesel interpreti il Terminator principale. Ma la notizia più interssante è che... la storia sarà sicuramente ambientata nel futuro, quando le macchine hanno ormai preso il sopravvento sulla razza umana, la guerra definitiva è già iniziata e i robot non hanno più alcuna necessità di coprire il loro vero volto...

lunedì 14 gennaio 2008

Cyril Raffaelli, l'ange du ciment

E' passato poco tempo da quando ho iniziato a parlare agli amici della mia (insana) idea di curare un blog personale. Da ancora meno tempo (diciamo da... ieri?) ho fatto circolare l'indirizzo di questo (già famigerato) spazio web. E finora... con mia grande soddisfazione... l'argomento più gettonato è uno di quelli che mi stanno più a cuore: il parkour! Per avere un'introduzione al movimento, rimando al primo post dedicato a questa spettacolare disciplina, sempre in bilico fra la pace interiore e la sfida, l'equilibrio e l'azzardo. Anzi... sempre in bilico. E basta.

Per accontentare tutti i nuovi appassionati (Ale, fammi sapere che ne pensi!), dunque, torno a parlare del parkour e a mostrarti qualcosa di davvero spettacolare, dopo lunghi ripensamenti su come procedere. Prima avevo pensato di iniziare una "ricostruzione storica" del movimento, partendo con qualcosa di "formativo", per poi introdurre la figura di David Belle, il fondatore della disciplina. Poi ho deciso di giocarmi subito un pezzo fortissimo, un filmato che ti farà sussultare e saltare dalla poltrona, anche grazie alla potente e azzeccata colonna sonora. Il parkour, almeno per come l'ho interpretato io finora, è condensato nel prossimo video.
Evoluzioni a tratti in-cre-di-bi-li.
Fluidità di movimento commovente.
Armonia totale con il mondo circostante.
Controllo assoluto della mente e del corpo.
Rapporto confidenziale con la forza di gravità.
Allenamento e perseveranza come stile di vita.
Fiducia in se stessi e nelle proprie possibilità.
Capacità di adattamento.
Sprezzo del pericolo.
La perfezione dell'essere umano... rinchiusa in un gesto atletico.
Lui è Cyril Raffaelli, l'angelo del cemento...

domenica 13 gennaio 2008

Una storia di speranza

Sembra strano a dirsi, ma ormai determinati fumetti sono costretto a leggerli. Devo farlo per lavoro, per essere sempre aggiornato sulla situazione del panorama mainstream statunitense, con cui mi confronto quotidianamente per il mercato transalpino. Per fortuna i comics USA sono da sempre stati i miei preferiti. La MARVEL, in particolare, era l'unica certezza della mia vita anche prima che il ruolo dei fumetti si "evolvesse", trasformando la "letteratura disegnata" dalla mia più grande passione al mio lavoro quotidiano. Dunque "doverli leggere" non è affatto un peso, anzi...

Al momento, però, il tempo rimasto per ulteriori letture fumettistiche è molto poco, specialmente se voglio fare anche altro (tipo... aggiornare questo blog...). Dunque le "letture extra" sono altamente selezionate, con criteri di scelta che spaziano dagli autori coinvolti ai consigli degli amici. Mi sono basato proprio su questo parametro quando, durante l'edizione 2007 di Lucca Comics, ho deciso di acquistare "Mom's cancer", un volumetto di cui tutti mi avevano parlato benissimo. E ho fatto una scelta davvero azzeccata. "Mom's cancer", infatti, per me è stato IL fumetto del 2007. Di belli ne ho letti tanti, per fortuna, sono certo che alcuni di questi diventeranno presto anche dei "classici", ma "Mom's cancer" è quello che mi è convinto e emozionato di più in senso assoluto. Anche perchè mi ha permesso di (ri)scoprire le immense potenzialità del media fumetto e del linguaggio dei comics, probabilmente il più istintivo e completo fra tutti i mezzi di comunicazione di massa. Mi ripropongo di realizzarne presto una recensione più articolata per AmazingComics.it, ma per provare a suggerire l'intensità del lavoro forse basta dire di cosa si tratta: una serie di stripes autobiografiche, realizzate da Brian Fies per raccontare in maniera poetica, serena e toccante il male che ha colpito suo madre e il percorso che la sua famiglia ha compiuto per affrontare questa tragedia.

La serie è stata inizialmente pubblicata dall'autore sul web e, dopo aver vinto numerosi premi ed aver ottenuto l'apprezzamento di critica e pubblico, è stata anche fatta circolare in formato cartaceo. Un grazie all'editore Double Shot, per aver portato questo capolavoro in un'ottima edizione italiana, e specialmente all'autore, per aver voluto condividere con noi un pezzo così importante e difficile della sua vita.

Se ancora non hai letto "Mom's cancer", dovresti rimediare prima possibile. E spero che presto avrai la possibilità di trovarlo facilmente e nei luoghi adatti, perchè si tratta di un volume che dovrebbe entrare di diritto in tutte le biblioteche e in tutte le scuole italiane.

Mom's cancer

venerdì 11 gennaio 2008

The Right Hand of God

Sono da sempre un patito di serial televisivi statunitensi. Non posso dire di averli visti tutti, ma semplicemente perchè non tutti mi sono piaciuti. Di quelli che ho amato, però, non ho perso neppure una puntata. Ultimamente ho anche iniziato a raccoglierli in formato digitale, per averli sempre a mia disposizione, consultarli, "studiarli", vederli quando ne ho voglia e "a dosi massicce" (roba di almeno 2 o 3 episodi alla volta...), ammirando più e più volte i miei episodi preferiti di ogni serie. Per fortuna, però, non sono costretto a collezionare solo vecchie serie a cui sono particolarmente affezionato. Mai come negli ultimi anni, infatti, il panorama dei serial TV ha sfornato tali e tante novità interessanti. Certo... adesso lo sciopero degli sceneggiatori sta complicando la situazione, ma prima o poi finirà e torneremo a vederne delle belle, grazie alle idee innovative ed al fermento creativo che rinnovano il settore di giorno in giorno.

L'ultima delle mie "passioni seriali" è il telefilm "Dexter", un prodotto decisamente diverso rispetto a tutto quello che avevo visto prima. Il protagonista, infatti, non si può certo definire un eroe, ma non è neppure il tipico anti-eroe. E' semplicemente un serial killer. Ma non uno qualsiasi. Dexter Morgan, infatti, ha incanalato la sua malattia in maniera apparentemente "integrata alla società", rivolgendo le sue pulsioni omicide solo nei confronti dei "colpevoli" che gli somigliano. Insomma... Dexter è un serial killer di serial killer. E' stata una descrizione di questo genere che ha suscitato il mio interesse e mi ha portato a iniziare a seguire la serie. Una volta partito per questo oscuro viaggio, è stato davvero difficile attendere l'arrivo dell'episodio successivo, per lasciarmi trascinare... come stessi sprofondando lentamente nelle sabbie mobili... nella torbida trama che si sviluppa nel corso della prima stagione, composta da 12 episodi.

Serial TV: Dexter
A dispetto dei limiti del mezzo televisivo, "Dexter" è una serie molto "sensoriale". Sebbene il pubblico non possa realmente avvertirli, gli stimoli esterni provocati dal gusto, dal tatto e dall'olfatto sono quasi tangibili. Il protagonista se ne nutre e li filtra per gli spettatori, rendendoli "veri" e "concreti" nella loro mente. Sembra quasi di sentire sotto al palato il sapore dei panini al maiale, di avvertire sulla pelle l'umidità di Miami, di annusare l'odore acre del sangue. "Dexter" è come un pezzo di carne cruda sul bancone di un macellaio, appetitoso e invitante, ma al tempo stesso sanguinolento e appiccicoso. Anche la colonna sonora fa la sua parte e riesce a stemperare le scene più "forti", rendendole a tratti grottesche e dunque più "accettabili". E' davvero strano assistere allo svolgersi di un brutale assassinio rituale, mentre sullo sfondo suona un caldo ritmo latino, preferibilmente di bossa nova...

Di certo "Dexter" non è una serie per stomaci delicati. Il fulcro della storia è addirittura l'incontro fra il protagonista e un killer ancora più spietato di lui, a cui sembra legato da uno strano e perverso vincolo. Ma l'ottima sceneggiatura, un cast di comprimari fortemente acaratterizzato e ben amalgamato, un protagonista come non se n'erano mai visti prima e una trama capace di tenere alta la tensione sino all'ultimo secondo... beh, tutti questi elementi rendono la serie di "Dexter" uno dei prodotti a parer mio più originali del genere.

La serie è ispirata al libro "La mano sinistra di Dio" scritto da Jeff Lindsay e la seconda stagione televisiva sta venendo trasmessa proprio in questi giorni negli Stati Uniti, sulla TV via cavo Showtime (anche se molto probabilmente approderà presto in chiaro sulla CBS). Prima di inserire il video con la sigla della prima run, per chi volesse saperne di più su questa interessante produzione segnalo due siti italiani interamente dedicati a Dexter e ricchi di informazioni e materiali, ovvero Dexter Morgan e Dexter Italia.

martedì 8 gennaio 2008

E miracolosamente non riesco a non sperare

Ho scoperto "Qualcosa che non c'è" di Elisa nel lungo Mercoledi 2 Gennaio in cui sono tornato dalla Calabria (con breve sosta nella Caput Mundi) all'Emilia. Uno degli spostamenti in macchina più allucinanti della mia vita di automobilista. Mai visto tanto traffico e tanti rallentamenti. Ma se le ore passate in fila, a... ehm... invocare l'aiuto dei santi (diciamo così...) e a fare freneticamenti zapping sulla radio, mi hanno permesso di ascoltare per la prima volta questo gioiello, arrivato senza nessun preavviso a placare il nervosismo... allora forse ne è valsa la pena. Grande Elisa. Grande voce. Grande musica. Testo... beh, semplicemente da ascoltare...



Il testo di "Qualcosa che non c'è" di Elisa

PS: peccato per il video... Le intuizioni ci sono e sono anche abbastanza interessanti (bella la scena sul finale, con la silouhette degli acrobati nelle esplosioni di colore). Il montaggio riesce a seguire l'incalzare della musica (ben studiata specialmente la sequenza con la carrellata di foto in bianco & nero). La fotografia risulta sempre apprezzabile. Ma... sebbene i vari elementi analizzati singolarmente sembrino funzionare, purtroppo l'alchimia finale mi ha lasciato abbastanza "freddo", anche alla seconda o terza visione (che però mi hanno dato la possibilità di apprezzarne la qualità tecnica). Peccato per il video, dunque, perchè non è malaccio, ma una canzone così avrebbe meritato qualcosa di indimenticabile.

sabato 5 gennaio 2008

On air

Qualche tempo fa sono stato contattato da Andrea Antonazzo (grazie!) per concedergli un'intervista telefonica, che è stata mandata in onda Sabato 24 Novembre sulle frequenze di radiocitta'fujiko all'interno della trasmissione Il Garage Ermetico. L'interview è totalmente dedicata al lavoro fatto in questi anni attorno al "progetto www.amazingcomics.it". Mi auguro di aver detto qualcosa di minimamente interessante, ma... mi sono reso conto di non essere affatto "radiofonico", di non avere voce e tempi adatti al mezzo. OK, mi rassegnerò, non si può riuscire a fare tutto bene e andare in radio è sempre e comunque un'esperienza gradevole! :-)

Oltretutto... subito dopo il mio breve intervento, arriva un'intervista davvero bella e intensa al grande maestro José Muñoz, a cui non ci si può che inchinare: ascoltatela, esprime alcune "verità" di senso assoluto sul mondo del fumetto.

Potete scaricare gratis la seconda parte della puntata in formato mp3 e ascoltarla semplicemente attraverso questo link:
http://www.garagermetico.it/trasmissione/garage24novembre2.mp3
(per scaricare il file, clicca sul link col tasto destro del mouse e "Salva oggetto con nome...").

venerdì 4 gennaio 2008

Antistress

Vuoi sapere cosa faccio per riprendermi un pò e rilassarmi quando sono stanco, nervoso e/o stressato? Guardo questo video: effetto antistress garantito e immediato... :-)



E non ti azzardare a dirmi che dopo averlo visto adesso non ti senti meglio anche tu o che quattro risate di gusto non te le sei fatte! Personalmente adoro la clip e ringrazio davvero sia gli splendidi protagonisti che chi ha messo on line questo concentrato di risate e felicità.

Anche di fronte a tale spettacolo della natura, non riesco proprio a evitare un'osservazione che vorrei condividere, su qualcosa che si vede chiaramente nel video e va al di là del sorriso e della sua funzione antistress: il diverso atteggiamento dei bambini a seconda del loro contatto con la madre. I due bimbi in braccio insieme sembrano totalmente rilassati, forse il fatto di essere "in compagnia" li rende ancora più tranquilli. Il bambolotto sotto il braccio destro, invece, sembra il più arzillo e sicuro. La sua è una posizione unica e "dominante", da cui tenta anche di raggiungere di soppiatto la fonte primaria di sostentamento. E poi c'è il cucciolo di uomo sulle gambe, specialmente lui, l'unico a non avere un incontro diretto con le braccia della madre. Il solo a tenere costantemente il dito in bocca. Quello che cerca costantemente contatto visivo con la mamma e che, così facendo, perde alcune delle smorfie (evidentemente molto buffe!) del padre. Anche lui si diverte, ma in maniera diversa dagli altri, più "discreta". E' incredibile pensare che il carattere e la vita di un uomo si formino così presto e per gesti in apparenza piccoli e insignificanti. Eppure è così, nelle cose più minuscole e al tempo stesso enormi, che quei quattro pargoletti... nati sotto lo stesso tetto... educati nella stessa maniera... in apparenza identici... diventeranno quattro persone uniche, con i loro pregi, i loro difetti, ma... su questo potrei scommetterci... una risata molto simile...

giovedì 3 gennaio 2008

Due_zero_zero_otto

Rieccomi. Come si capisce chiaramente dalla mia lunga assenza su queste frequenze, le feste / ferie di Natale (e un pizzico di Capodanno) sono andate bene. Infatti non ho avuto molto tempo da passare davanti al computer. E' capitato spesso negli ultimi mesi, ma questa volta non perchè io mi sia trovato fagocitato dal lavoro e da altri mille impegni. E' semplicemente che avevo tante altre cose (divertenti) da fare. Dopo mesi di lavoro "matto e disperatissimo" e qualche seria incazzatura (come si dice in Francia) avevo proprio bisogno di "staccare la spina" e "ricaricare le batterie". E ci sono decisamente riuscito, grazie al ritorno nella mia hometown e al perfetto mix di affetti familiari, amici fraterni, nottate in giro fino alle 5 (senza nemmeno accorgernese... big up Giove!), corroboranti dormite, grandi mangiate, persone care incontrate dopo tanto tempo, nuove e piacevoli amicizie incrociate lungo il cammino, l'Amaro del Capo, il mare, le passeggiate vicino alla spiaggia a prendere il sole e a respirare profondamente... aria di casa...

Ora siamo già nel 2008 e la vita è tornata a scorrere in maniera più abitudinaria e normale, con la sveglia che suona alle 7:30 e il ritorno in redazione, a recuperare il lavoro accumulato nel frattempo, a chiudere gli ultimi progetti per Angouleme e a organizzare la presenza dei prestigiosi autori che affiancherò proprio durante il Festival. Tutto molto stimolante, ma... si stava decisamente meglio in vacanza...
Unica novità rispetto alla routine quotidiana, la nevicata iniziata questa mattina, nel preciso istante in cui sono uscito dal portone di casa... non un secondo prima, non un secondo dopo, proprio appena mi sono azzardato a sporgere un piede all'esterno... che ha dato al rientro un che di "alternativo" e ha scatenato in pausa pranzo le due opposte fazioni da sempre in lotta. Quelli per cui la neve è estremamente piacevole, perchè particolarmente romantici, sognatori o vogliosi di costruire un pupazzo di neve e ammazzarsi a furia di pallate in faccia. E quelli per cui la neve è una gran noia, essendo sinonimo di freddo, difficoltà nel circolare con gli automezzi e rallentamenti di varia natura. Propendo per la seconda scuola di pensiero.

PS: primo post della data terrestre due_zero_zero_otto, ma niente auguri di circostanza (abbiamo già dato) e niente buoni propositi per l'anno nuovo (tanto poi evaporano puntualmente). Per l'anno che sta iniziando, beh... speriamo solo che vada meglio di quello appena trascorso e lasciamoci semplicemente trasportare dalla buona sorte, senza stare a pianificare troppo...

 

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