Ricordo bene l'11 Settembre del 2001. E' uno dei giorni di cui ho conservato una memoria nitida e indelebile. Ero a Roma, insieme a Mariagela, nel suo appartamento. Sua madre era passata a trovarla. Rassettava una stanza tenendo la televisione accesa in sottofondo, mentre noi eravamo sul balcone. A chiacchierare , guardando il cielo sopra al quartiere africano e pensando a cosa avremmo fatto nel corso del pomeriggio. All'improvviso siamo stati richiamati all'interno da una voce sgomenta. La signora Lilia si era seduta sul letto e fissava lo schermo della televisione con sguardo atterrito, dicendoci di vedere quello che stava accadendo. Mi sono subito avvicinato alla TV per capire di cosa stesse parlando. E all'inizio ho trattenuto a stento un sorriso. Ero convinto che avesse scambiato per un telegiornale un film di Bruce Willis. Invece poi mi sono reso conto di quello che stava succedendo. Che si trattava proprio di una trasmissione giornalistica. Che quella in televisione non era fiction, era la realtà. La follia umana stava nuovamente dando prova delle capacità insite nella nostra specie. Uccidere, distruggere, annullare, odiare. Compiendo un atto clamoroso e crudele, davvero incredibile. Qualcosa che non sarei mai riuscito ad immaginare nemmeno in un incubo, era diventato concreto. E succedeva in diretta, proprio davanti ai miei occhi. Mi sono dovuto sedere. Ma non sono riuscito a resistere a lungo. Quando ho visto qualcosa cadere dalle finestre delle Twin Towers, ferite e trafitte dai terroristi, insieme a qualsiasi forma di pietà e amore... quando ho capito che si trattava di esseri umani che si gettavano nel vuoto, pur di sfuggire alle fiamme ed al crollo... ho pianto. E ancora oggi... a sette anni di distanza... quando ormai il World Trade Center non esiste più ed al suo posto c'è ancora il cratere di Ground Zero, con le sue torri di luce che si stagliano nell'oscurità, monito all'umanità perchè non ripeta ancora in futuro gli stessi errori che hanno infangato il suo passato... se ci penso, non riesco a trattenere le lacrime.
2 commenti:
Stupendo articolo, anch'io mi commuovo pensando al quel tragico evento
Grazie per il complimento, forse addirittura eccessivo... quasi arrossisco... Onestamente avrei preferito non avere motivo di scrivere questo post, ma ne avevo bisogno... ne ho ancora bisogno... per esorcizzare quel terribile momento.
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