domenica 26 ottobre 2008

It's "wireless", no more "homeless"

Oggi è Domenica 26 Ottobre e sono quasi le 13:00. Ma solo sull’orologio, dato che il mio stomaco non sembra curarsi del cambiamento di orario “tecnico” scattato in data odierna e reclama a gran voce un pasto. In quel di Modena è una bella giornata. Pur essendo ormai alle porte di Novembre, la temperatura è decisamente gradevole, grazie al sole radioso che brilla alto in un cielo terso e rassicurante. In questo momento sono nello splendido chiostro della Biblioteca Delfini e sono connesso al web attraverso il servizio wireless offerto dalla rete civica del comune. Un sistema affidabile e praticamente gratuito, che permette di proiettarsi sulla rete attraverso il segnale diramato in alcuni fra i punti più strategici e architettonicamente apprezzabili della città. Un segno di estrema civiltà e modernità, in una città che si dimostra ancora una volta all’avanguardia e “a misura d’uomo”, attenta com’è alle esigenze dei suoi abitanti. Dopo più di un’ora passata a navigare, purtroppo il mio laptop inizia a dare preoccupanti segni di batteria scarica, dunque non potrò dilungarmi molto. Ma avevo davvero voglia di tornare a far capolino, sebbene con un veloce "mordi e fuggi", sulle pagine del blog per aggiornarti sugli stravolgimenti che si sono di recente abbattuti sulla mia vita.

Le settimane appena trascorse sono state decisamente intense e difficili. Un dato essenziale, su tutti, che mi va di condividere con te. Dalla tranquillità e sicurezza abitativa che ero riuscito a costruirmi negli ultimi anni, a partire da Ottobre mi sono trovato improvvisamente senza una casa. A dir il vero, inizialmente pensavo di aver svoltato con una bella sistemazione. Un bilocale carino e tutto per me, proprio come lo stavo cercando, in una delle zone più animate e vive della città, anche molto vicino alla casa che ho condiviso con altri coinquilini negli ultimi quattro anni. Ma… subito dopo aver firmato il contratto… questo nuovo appartamento mi ha mostrato i suoi "lati oscuri" ed alcuni pesanti vizi nascosti, che me l'hanno mostrato per quello che era davvero: un luogo per me invivibile, sia dal punto di vista fisiologico che psicologico. Una grande delusione, oltre che una fonte di ansia e angoscia non indifferenti. Decidermi a lasciare quel posto dopo soli due giorni, subito dopo aver completato il trasloco, non è stato affatto facile. Ma è stata la cosa più saggia e giusta da fare, se volevo sperare in una quotidianità serena. Dunque sono ufficialmente diventato un "senza fissa dimora". Finora non avevo mai avuto problemi di questo genere. Probabilmente in passato ero stato molto fortunato, nei miei vari spostamenti in giro per l’Italia, ma la casa l’ho sempre data come un fatto scontato. Solo trovarmi in una situazione inattesa di “homeless”, invece, mi ha fatto scoprire quanto sia importante, anzi… fondamentale… per poter costruire la propria vita e progettare il futuro. Se sono riuscito a riprendermi ed a "cadere in piedi" lo devo specialmente al supporto della mia famiglia e di quegli amici veri che per fortuna mi circondano, da Sandra a Ale e Chicca, passando per Marco e per tutti quelli che si sono sorbiti le mie paranoie. E che mi hanno aiutato, non solo a parole, a superare questo momento di crisi. Adesso sono riuscito a trovare una nuova sistemazione e sono convinto che possa fare al caso mio. Devo ancora terminare il trasloco, che a conti fatti sarà il terzo in poco più di tre settimane. E devo anche iniziare a personalizzare il tutto, aggiungendo un paio di tocchi per rendere la casa totalmente funzionale alle mie esigenze. Ma credo di aver trovato il luogo adatto per continuare a vivere nel cuore pulsante della città e tornare a essere me stesso, pur con la voglia di evolvermi e cambiare ancora. Perché questa… che adesso riesco a raccontare in maniera obiettiva e razionale… è stata un’esperienza che mi ha profondamente segnato e da cui spero almeno di trarre più di una buona lezione per il futuro.

A breve riprenderò ad essere connesso anche da casa, ma fino ad allora e forse anche dopo... sicuramente fino a quando il (bel) tempo sarà dalla mia parte... continuerò comunque a digitare e a collegarmi al web da questi splendidi spazi comuni all’aperto, che danno una sensazione diversa e davvero piacevole nel proiettarsi sulla rete.




Il chiostro della Biblioteca Delfini di Modena, foto tratta da http://www.flickr.com/photos/mulaohu/

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